Post by totoPerché passerebbe attraverso software house ministeriali che gli
darebbe il rango di sistema operativo. Purtroppo l'austriaco ha
ragione, se non c'è una direttiva EU ad imporlo Linux resterà, per i
burocrati, roba da smanettoni.
Per quella che è la mia breve e ormai lontana esperienza nell'ambito
dell'Amministrazione Pubblica direi che hai proprio ragione.
A cavallo fra il 2006 e 2007 ho infatti lavorato come esterno in un
ufficio comunale ed avevo preso l'abitudine durante le pause pranzo di
dare uno sguardo alla prima pagina del Sole 24 Ore che arrivava ogni
giorno in ufficio via abbonamento postale.
Un giorno leggendo quel quotidiano mi imbattei in un articolo firmato
dall'allora ministro Giulio Tremonti che illustrava le ragioni per cui
il Governo aveva invitato i dirigenti delle PA a far utilizzare ai
propri dipendenti il software libero ogni qualvolta fosse possibile.
Ricordo che una delle motivazioni citate era che l'utilizzo del software
libero avrebbe permesso di risparmiare i soldi spesi per le licenza del
software proprietario.
Diffusi quindi la notizia tra le colleghe dell'ufficio, erano tutte
donne, e discutendone un po' incontrai una netta e ferma disapprovazione
di tale iniziativa.
Molte di loro ad esempio utilizzavano ancora Windows 2000 e si erano
opposte all'aggiornamento del loro sistema operativo.
Il loro ragionamento era: perché mai dovrei cambiare e sforzarmi per
aggiornare le mie conoscenze e modalità operative quando con gli
strumenti che ho ora a disposizione riesco a svolgere perfettamente il
mio lavoro?
Passarono poi alcuni anni ed il Governo in carica promulgò anche una
legge specifica riguardo l'adozione del software libero nella PA, di cui
cito qui uno stralcio:
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"b) detta indirizzi, regole tecniche e linee guida in materia di
sicurezza informatica e di omogeneita` dei linguaggi, delle procedure
e degli standard, anche di tipo aperto, in modo da assicurare anche la
piena interoperabilita` e cooperazione applicativa tra i sistemi
informatici della pubblica amministrazione e tra questi e i sistemi
dell'Unione europea." (Comma 3 b, Art. 20 della Legge 7 agosto 2012,
n. 134)
10. Il comma 1 dell'articolo 68 del codice
dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7
marzo 2005, n. 82, e' sostituito dal seguente:
«1. Le pubbliche amministrazioni acquisiscono programmi informatici o
parti di essi a seguito di una valutazione comparativa di tipo
tecnico ed economico tra le seguenti soluzioni disponibili sul
mercato:
a) software sviluppato per conto della pubblica amministrazione;
b) riutilizzo di software o parti di esso sviluppati per conto della
pubblica amministrazione;
c) software libero o a codice sorgente aperto;
d) software combinazione delle precedenti soluzioni.
Solo quando la valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico
dimostri l'impossibilita' di accedere a soluzioni open source o gia'
sviluppate all'interno della pubblica amministrazione ad un prezzo
inferiore, e' consentita l'acquisizione di programmi informatici di
tipo proprietario mediante ricorso a licenza d'uso. La valutazione di
cui al presente comma e' effettuata secondo le modalita' e i criteri
definiti dall'Agenzia per l'Italia Digitale, che, a richiesta di
soggetti interessati, esprime altresi' parere circa il loro
rispetto». (Comma 10, Art. 22 della Legge 7 agosto 2012, n. 134)
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ma per quel poco che ne so credo che anche tali disposizioni siano
rimaste sulla carta.
Forse, ma è solo una mia ipotesi non perfettamente ponderata né
supportata da esperienze dirette, una soluzione fattibile potrebbe
essere quella di affrontare questo cambiamento prendendolo dal verso
opposto e cioè non imporre al momento alcun sistema operativo specifico,
ma stilare invece una lista di estensioni libere da utilizzare nella PA
ed obbligare i dipendenti ad utilizzare e salvare i loro documenti
esclusivamente con tali estensioni.
Forse una volta che negli uffici non ci fossero altro che file con
formati liberi diverrebbe del tutto logico e naturale utilizzare del
software libero per gestirli ...
Ai tempi la Commissione europea era anche propensa a liberalizzare e
rendere accessibili a tutti cittadini l'enorme mole di dati che le
pubbliche amministrazioni europee disponevano, ovviamente tutelando i
dati privati e sensibili dei singoli individui:
Agenda digitale: trasformare in oro i dati delle amministrazioni
pubbliche (2011):
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_11_1524
ma anche su questo versante non se n'è fatto nulla ed anzi ho letto che
mentre i dati dei wallet europei ad esempio di Francia e Germania
vengono salvati e gestiti in loco dai rispettivi Paesi, per quanto
riguarda invece l'Italia verranno inviati a server americani, infatti il
Governo alla faccia della liberalizzazione ha appaltato alla banca
d'affari americana BlackRock la gestione tramite IA dei nostri dati.